Mauro Ermanno Giovanardi incanta il ‘Pin Up’ di Mosciano Sant’Angelo

Sabato sera è stato inaugurato il ‘Pin Up’ di Mosciano Sant’Angelo (Te), un nuovo locale dedicato alla musica live che si appresta a diventare un punto di riferimento in Abruzzo, data la scarsità di club nella regione e l’ubicazione della nuova struttura (situata nelle immediate vicinanze del casello autostradale A14). Il primo ospite del ‘Pin Up’ è stato Mauro Ermanno Giovanardi, ex componente dei La Crus lanciatosi di recente nella carriera solista. Il locale, una sorta di ampio capannone ben strutturato, è pieno solo in parte, ma appena Giovanardi appare sul palco il pubblico si raduna per ascoltare il concerto. L’artista si presenta in versione minimale/acustica, con Matteo Curallo al pianoforte e chitarra, Paolo Milanesi alla tromba e Fabio Mercuri alla chitarra: i brani proposti sono spesso esaltati dalla versione eseguita, spoglia e scarna, ma decisamente intensa.

Giovanardi si cimenta in alcuni brani tratti da ‘Ho sognato troppo l’altra notte?’, secondo disco solista del 2011, tra cui ‘Garofano nero’, ‘Desio’ e ‘Io confesso’, bella canzone portata al Festival di Sanremo dello scorso anno, assieme all’altro La Crus Cesare Malfatti. Del suo ex gruppo Giovanardi non propone quasi nulla, lasciando a bocca asciutta chi si aspettava di ascoltare brani come ‘Un giorno in più’ e ‘Infinite possibilità’. Sono le cover il punto forte del concerto, che Mauro interpreta offrendone di volta in volta un’interpretazione intima e convincente, aiutato anche dai pochi strumenti d’accompagnamento, che non fanno altro che esaltare la sua voce caratteristica e sensuale (e che non registra cadute di tono). Oltre all’evergreen ‘Bang bang’ e a ‘Se perdo anche te’ (portata al successo da Gianni Morandi e già cover di Neil Diamond), contenute nel proprio album, Giovanardi dà il meglio di sé nelle interpretazioni di chicche quali ‘Inverno’ (De André), ‘Vedrai, vedrai’ (Tenco) e ‘Il vino’ (Piero Ciampi).

Canzoni da brividi, di cui la versione di Giovanardi esalta la rispettiva bellezza. Come se non bastasse, l’ex La Crus propone anche ‘Se perdo te’ (Patti Pravo) e un pezzo, ingiustamente di nicchia, come ‘Albergo a ore’ di Herbert Pagani, oltre a un bis composto da altre cover. Il cantante, vista anche l’intimità dell’atmosfera creatasi e dei brani proposti, chiede più volte ai presenti di fare silenzio, ma buona parte del pubblico, che affolla altri spazi del locale ed è probabilmente disinteressato alla performance, continua a vociare ad alto volume. Nonostante ciò, Giovanardi prosegue incurante il proprio spettacolo, in una sorta di suadente confessione al microfono, sciorinando niente meno che ‘Femme fatale’ (Velvet Underground), ‘Dancing barefoot’ (Patti Smith) e ‘(Can’t help) Falling in love’ (Elvis Presley). Lo spettacolo è finito, i musicisti se ne vanno, non prima di aver lasciato nell’aria un’atmosfera densa di buona musica suonata e cantata con passione.

Leggi la nostra intervista a Mauro Ermanno Giovanardi

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