‘Frankenstein Junior’, applausi a non finire al Brancaccio per un musical da 10 e lode

La creatura di Mary Shelley è immortale. ‘Frankenstein Junior’ è il nuovo musical di Mel Brooks scritto con Thomas Meehan. La versione italiana è diretta da Saverio Marconi, ottima regia. Al teatro Brancaccio di Roma, fino al 9 dicembre. Poi, altre 18 tappe, tra cui Pavia, Firenze, Assisi, Milano, Bolzano, Napoli, Bologna, Torino, Bari, Trieste, Genova.

Il Gene Wilder cinematografico campione d’incassi del 1974 è Giampiero Ingrassia, che indossa i panni dello scienziato e gli fa onore. Canta, balla e interpreta in maniera strepitosa. Tutto il cast è da 10 e lode. Scenografie magiche e suggestive con cambi rapidi e sorprendenti. Costumi impeccabili, uguali a quelli originali, azzeccatissimi. Humour garbato, comprese le allusioni sessuali. Comico quanto basta, ironico ed elegante. Ritmo eccezionale. Traduzione e adattamento buoni, ben oltre la media delle versioni italiane dei musical Usa importati, che di solito perdono moltissimo, quasi irriconoscibili. Qui, invece, funziona. Solo un errore nel testo: il “cricket” non si gioca con gli “archi”; quello è il croquet. Per il resto lo show è perfetto, massimi dei voti per le coreografie di Gillian Bruce, degne di Broadway, nonché luci e audio. Applausi a non finire.

La storia la conosciamo: da Boston il medico Frederick Frankenstein, nipote del famoso Barone Viktor, va in Romania, in Transilvania, per prendere possesso del castello di famiglia lasciatogli in eredità dal nonno, ma per distinguersi da lui, Frederick cambia la pronuncia del suo cognome in Frankenstin. Lo fa anche perché trova assurdi gli esperimenti dell’avo e vuole starne alla lontana. Una volta arrivato al castello trova il gobbo Igor (qui interpretato da Mauro Simone), nipote del vecchio assistente del nonno, la procace assistente Inga (Valentina Gullace) e la sinistra e misteriosa Frau Blücher (Altea Russo), un tempo amante del Barone. Ed è grazie a quest’ultima che Frederick si ritrova nel laboratorio del nonno dove trova dei preziosi appunti. Prima era scettico e ora, invece, sulla scia di quelle idee geniali rianima i tessuti morti di un cadavere e attiva un trasferimento cerebrale. Crea così una specie di alter ego, un gigante di oltre due metri che comincia a provare emozioni, e si innamora di Elizabeth, la fidanzata di Frederick, una strepitosa Giulia Ottonello, che ricambia il sentimento. Doti canore da far restare a bocca aperta. Più di 700 candidati si sono presentati alle audizioni per giocarsi la chance di poter interpretare uno dei celebri personaggi che hanno fatto del film di Mel Brooks un vero cult.

  1. 1 commento a “‘Frankenstein Junior’, applausi a non finire al Brancaccio per un musical da 10 e lode”

  2. 1 rita cosenza scrive (29 Novembre 2012 alle 18:57):

    strepitoso mi ha divertita tantissimo , ho riso tutta la sera. Sono andata a vederlo molto scettica poiche cultrice del film nonché appassionatissima, pensavo che il musical non sarebbe riuscito bene, invece ho dovuto ammettere che sono stati bravi geniali lo scenografi, costumisti, gli attori bravissimi, tempi giusti, insomma strepitoso bravi tutti complimenti davvero

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