Litfiba al Rock in Roma: 50 anni e non sentirli

Più di 50 anni e non sentirli. Così, sul palco dell’Ippodromo di Capannelle, si sono presentati sabato i Litfiba per un live di ben 23 canzoni, in occasione del ‘Rock in Roma’. Il concerto si divide in due parti più il consueto bis, e le pause sono veramente minime. “Brecht diceva ‘Beato quel Paese che non ha bisogno di eroi’, e io aggiungo ‘Beato quel Paese che non ha bisogno di armi’!”. Così Piero Pelù introduce ‘Prima guardia’. Per ‘Grande Nazione’, invece, ci dice che bisogna superare lo strapotere della televisione in Italia e si presenta sul palco con la bandiera tricolore.

La prima parte si conclude con ‘Brado’, non prima di aver ascoltato classici come ‘Fata morgana’ e ‘Regina di cuori’, dedicato per l’occasione a Rossella Urru, “Una donna con gli attributi”. Per la seconda parte dello show, Pelù chiede al pubblico chi è nato prima degli anni ’80 perché questa è la parte dedicata ai fan più vecchi con la ‘Trilogia del potere’. Vengono così proposte canzoni come ‘Apapaia’ e ‘Resta’.

Il pubblico si scatena su ‘Lo spettacolo’ e ‘Gioconda’, e in quest’ultimo pezzo Piero lascia spazio al suo sodale Ghigo Renzulli e al secondo chitarrista per incantare il pubblico con le loro sei corde. Gran finale con ‘Dimmi il nome’, ‘El Diablo’, ‘Cangaçeiro’ e ‘Tex’, nel quale Pelù si presenta sul palco a petto nudo. Come consuetudine, a fine concerto scende dal palco e si butta tra il calore del pubblico. Non c’è che dire: i Litfiba sono sempre loro.

Mi dispiace, i commenti per questo articolo sono chiusi