Katia Greco, da Montalbano a teatro con ‘Ti sposo ma non troppo’

Se avete seguito le vicende de ‘Il giovane Montalbano’ non potete non ricordarvi di Mery, la dolce fidanzatina del commissario. A vestire i suoi panni è la giovane attrice siciliana Katia Greco. Di Katia colpisce subito la bellezza disarmante, caratterizzata da quegli occhi magnetici e quel sorriso che illumina il viso, incorniciato da una cascata di riccioli. Ma dietro tutto questo si nasconde una donna decisa e matura, che per portare avanti il suo sogno è pronta al sacrificio senza incappare in facili scorciatoie. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con lei per farci raccontare come è nata la sua passione per la recitazione, le sua esperienza sul set della serie di Rai Uno e la sua prossima avventura in teatro.

Dopo numerose apparizioni in fiction di successo e diverse esperienze teatrali, finalmente sei riuscita a farti conoscere dal grande pubblico con il ruolo di Mery ne ‘Il giovane Montalbano’. Cosa spinge una giovane ragazza ad intraprendere la dura strada dello spettacolo?
Una grande passione per la recitazione scoperta in modo graduale. Al quarto anno di liceo scientifico mi sono iscritta ad un laboratorio di cinema extrascolastico e ho interpretato la protagonista nel cortometraggio realizzato come saggio finale del corso. Una volta diplomata, non avendo le idee molto chiare, mi sono iscritta alla facoltà di Scienze Biologiche. Nel frattempo ho frequentato dei laboratori teatrali e, man mano che passava il tempo, mi rendevo conto che il desiderio di fare l’attrice come professione mi invadeva sempre più, tanto da farmi trasferire a Roma e intraprendere questa carriera. Ho deciso comunque di finire gli studi universitari perché ritenevo giusto concludere questo percorso.

‘Una bella con il cervello’: così possiamo definirti visto che hai in tasca una laurea. Cosa pensi di quelle giovani che decidono di usare delle scorciatoie per fare carriera?
Sicuramente non le giudico. Ognuno è libero di prendere le proprie scelte e di fare il percorso che vuole, però non condivido questo modo di fare carriera. Preferisco ottenere tutto con i miei sforzi e la forte passione che nutro per questo lavoro. Credo che i risultati ottenuti così diano sicuramente maggiori soddisfazioni.

Come hai reagito quando hai saputo di essere stata scelta per interpretare la ‘zita’ (‘fidanzata’) del giovane Montalbano? Ti senti vicina in qualche modo a questo personaggio?
Ero felicissima, non me lo aspettavo. Mi sono sentita molto vicina a Mery e non ho avuto grosse difficoltà ad interpretare questo ruolo. Anche io sono passionale, decisa, amante della buona tavola e come lei credo nei valori della famiglia e dell’amore.

Com’è stato recitare con Michele Riondino e come ti sei trovata con il resto del cast?
Sul set c’è stata piena sintonia sia tra il cast artistico che tecnico. Tutto è filato per il meglio. Con Michele Riondino ho trovato una bella intesa: siamo riusciti a lavorare con grande serenità.

Presto tornerai in scena con la commedia teatrale di Gabriele Pignotta ‘Ti sposo ma non troppo’. Vuoi parlarci di questo spettacolo?
In ‘Ti sposo ma non troppo’ (che andrà in scena al Teatro San Babila di Milano dall’8 al 27 maggio) viene raccontata la storia di quattro trentenni: Andrea (Fabio Avaro) e Lotty (Elena Arvigo), una coppia in procinto di sposarsi dopo i fatidici sette anni di convivenza, Luca (Gabriele Pignotta), scapolone impenitente sempre a caccia di nuove conquiste, e Andrea (ruolo interpretato da me medesima), giovane romantica e sognatrice traumatizzata dall’abbandono precipitoso del suo promesso ai piedi dell’altare. I personaggi si incontreranno in un divertente intreccio di coincidenze e travisamenti, reali e… virtuali. Commedia degli equivoci, appunto, ma arricchita di nuove dimensioni, dove gli scambi di persona vengono giocati non solo sulle omonimie, ma anche sulle doppie identità, quelle create e ritagliate con la fantasia dietro ai nickname su Facebook.

Un’ultima domanda: quale consiglio ti senti di dare ai giovani che desiderano far parte del mondo dello spettacolo?
Di studiare e, se spinti da una forte passione e disposti a fare dei sacrifici, di non mollare mai e crederci sempre!

Foto di Paolo Stucchi

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