Celeste Gaia, un ‘Millimetro’ di normalità per un’autentica originalità

“Carlo, Carlo, vorrei ti chiamassi Carlo…” Chi di noi ultimamente non ha canticchiato questo motivetto che da qualche settimana a questa parte risuona un po’ in tutte le radio? Siamo di fronte ad un tormentone e il merito va alla giovanissima cantautrice Celeste Gaia, che abbiamo conosciuto al 62° Festival di Sanremo. ‘Carlo’ è una canzone piena di immagini, colori e situazioni quotidiane. Parla di un casuale incrocio di sguardi, avvenuto in un ascensore, che si trasforma in un’ironica fantasia sessuale.

Il testo è accompagnato da un’incalzante melodia che ci trascina in questo sfondo immaginario. Ascoltando il suo primo album ‘Millimetro’, abbiamo la conferma di come questa ragazza colga ogni sfumatura della vita trasportandola nelle sue canzoni, che si presentano come un vortice di emozioni e spensieratezza. Archiviato il brano sanremese, l’album di Celeste Gaia si muove tra il pop (ben fatto) e il folk; gli arrangiamenti e la produzione sono stati curati da Roberto Vernetti. Il brano che rimane al primo ascolto è sicuramente ‘Io devo diventare una persona normale’, con cui la cantautrice si presenta in modo autoironico e originale. Poi si prosegue con brani sarcastici, ma altrettanto veritieri, che riservano nel testo delle vere e proprie massime. Tra questi ‘Aspetto te’ (“Se giudicare fosse uno sport più o meno come il nuoto o il tennis/ è chiaro che alcuni sono campioni professionisti/ serve una medaglia) e ‘Hai ragione tu’ (“Le brave ragazze son sempre le più stronze”). Curiosa e inaspettata è invece ‘Mi chiamo Alice’, in cui ci si immedesima in una donna di cinquant’anni che fa le pulizie in una nave da crociera.

Le vere sorprese sono però le ballad: in modo particolare segnaliamo la delicata ‘Ironia fotografia’, che delinea un altalenante rapporto tra due innamorati, e ‘Un millimetro’, a nostro avviso il brano migliore dell’album, dove si afferma che nella vita e nell’amore anche da un piccolo passo in avanti, da un dettaglio, possono scaturire grandi cose. È così Celeste Gaia. Realistica e fantasiosa. Una ventunenne a cui piace scherzare, riflettere e osservare il mondo circostante, da cui attingere l’energia per esprimersi. Una nuova scoperta della musica italiana che non passa di certo inosservata e che, siamo sicuri, saprà come farsi apprezzare nel panorama musicale italiano, perché riuscire a dare uno stampo personale e originale alle canzoni non è da tutti, ma a Celeste Gaia sembra quasi naturale.

Mi dispiace, i commenti per questo articolo sono chiusi