Giulia Anania: “E’ bello fare le cose piano”

Giulia Anania è una degli artisti che sono riusciti a guadagnarsi la possibilità di essere al Festival grazie a Sanremo Social, la selezione musicale dei Giovani effettuata su Facebook. L’autrice romana non è arrivata in finale, ma può consolarsi con il Premio AFI (Associazione Fonografici Italiani) che le viene consegnato proprio oggi. La sua canzone ‘La mail che non ti ho scritto’ esprime perfettamente una situazione non raccontata, tante domande che non ricevono delle risposte. Ecco, però, cosa Giulia ha risposto alle nostre, di domande.

Cosa ha significato per te essere parte di Sanremo Giovani? Avresti voluto essere tra i Big?
Secondo me è bello fare le cose piano. Il palco accoglie tutti con grande calore e ci dà un maggiore senso nel fare musica. Ogni artista merita di stare dove sta. C’è sempre un perché. La canzone è piaciuta: la giuria del Sanremo Social l’ha saputa apprezzare e sentire nel profondo.

La tua gestualità sul palco è molto rock: da chi hai tratto spunto?
Sul palco ho sempre cercato di fare quel che sentivo, senza imitare nessuno. Certo che tutti noi abbiamo dei riferimenti, che ci condizionano nel nostro agire. A me piace molto Gabriella Ferri.

Dopo questo Sanremo, quali sono i tuoi obiettivi?
Spero di andare avanti. La gavetta è lunga.

Hai qualche consiglio per chi, come te, vorrebbe partecipare a un evento di questo calibro e magari ha già tanta esperienza ma non riesce a emergere?
Consiglio di saper aspettare, di non arrendersi. Bisogna avere pazienza: prima o poi le cose succedono.

Cosa pensi dei ‘duelli’ in cui voi Giovani vi siete trovati a competere? E della tua sfida con Marco Guazzone?
Penso che la musica in sé sia molto distante da una gara e da una competizione. Dover ‘duellare’ con Marco Guazzone per me è stato un dispiacere. Comunque io non ero qui per vincere, ma per far arrivare la mia canzone, e mi auguro che sia arrivata. Spero di aver fatto ritrovare qualcuno dietro ai miei versi. Mi piace partire da me per aprirmi verso gli altri, senza incentrarmi soltanto su me stessa.

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