‘Scene da un matrimonio’, Alessandro D’Alatri firma la versione teatrale del capolavoro di Bergman

Giunge a Roma la versione teatrale del capolavoro cinematografico di Ingmar Bergman, ‘Scene da un matrimonio’, nell’adattamento e la regia di Alessandro D’Alatri, qui al suo terzo lavoro teatrale dopo il pluripremiato ‘Il sorriso di Daphne’ del 2005 e l’acclamato ‘Diatriba d’amore contro un uomo seduto’ del 2007. Interpreti dei due personaggi protagonisti della vicenda, Johan e Marianne, la cui relazione di coppia ideale crolla e va in crisi di fronte all’ammissione di un tradimento, sono gli attori Daniele Pecci e Federica Di Martino. La piece è in programma al Teatro India da domani a domenica 12 febbraio

Partendo dal tema della delusione e della perdita delle proprie certezze, D’Alatri rilegge l’opera in chiave contemporanea contestualizzandola alla nostra realtà geo-culturale. I due protagonisti sono più giovani della coppia originale e lui fa un altro lavoro, ma, come quelli del film, appartengono alla stessa classe sociale, la medio-borghesia colta e progressista, espressione diretta dell’ideologia politically correct. Manifesto internazionale sulle complessità delle relazioni uomo-donna, ‘Scene da un matrimonio’ invita a una rilettura della relazione di coppia in chiave contemporanea calibrata sulla nostra cultura.

E allora il dramma si fa commedia dai toni nostrani e cinici; un passo a due che stempera l’originale rigore nordico davanti all’ineluttabilità del danno con più morbide movenze mediterranee, per uno spettacolo stimolante, riflessivo e non privo di ironia. L’impianto scenico rigoroso lascia spazio all’espressione degli stati emotivi dei protagonisti, ai quali, in un gioco di grande suggestione, fanno da contrappunto gli intermezzi musicali affidati alla maestria e alla chitarra di Franco Mussida, chitarrista della Pfm, qui al suo debutto di autore di brani per il teatro. Uno spettacolo da non perdere, garantito dal talento di un regista il cui nome è legato al migliore cinema d’autore italiano di questi anni, e le cui incursioni nel teatro, seppur rare, sono sempre delle sfide affascinanti e vinte.

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